La nostra storia
La nostra storia
Nel 1999 in Europa, donne di diversi paesi hanno preso l'iniziativa di impegnarsi con le rispettive comunità facendo volontariato come mediatrici interculturali. Nel 2003, nell'ambito delle campagne di Ginevra contro la mutilazione genitale femminile (MGF), queste donne migranti hanno partecipato all'informazione e alla sensibilizzazione dei migranti nel campo della salute e dell'integrazione sociale. Per fare questo, hanno beneficiato di una formazione specifica in mediazione per ottimizzare i loro interventi, i cui risultati sono stati molto positivi sia per i migranti che per le istituzioni preposte al monitoraggio. Queste diverse campagne hanno permesso di identificare il ruolo centrale dei mediatori nell'informazione e negli scambi.
Con l'arrivo di nuovi migranti nel 2010 e consapevoli dell'importanza delle loro attività, mediatrici di molte comunità e donne svizzere si sono unite per continuare, su base continuativa, il lavoro di sensibilizzazione, informazione ed educazione. Con il supporto dell'Ufficio per l'uguaglianza e lo spazio internazionale delle donne (EFI), hanno creato AMIC, un'associazione di mediatori interculturali.
Attualmente, i progetti dell'associazione sono più orientati alla comunità Africana. Infatti, dall'arrivo di rifugiati e richiedenti asilo dall'Africa orientale nel 2007, è stato fortemente richiesto ai mediatori di origine Africana di facilitare la comunicazione e supportare questi rifugiati in vari campi come quello sanitario, sociale, scolastico o anche nelle loro procedure amministrative relative al loro stato.
L'impegno dei mediatori è costituito dalla conoscenza, dall'esperienza, e dalla conoscenza di una cultura migratoria. C'è una forma di identificazione che rende possibile mirare le attività, una conoscenza del campo che non è teorica ma che si basa sull'esperienza